Giudizio
Giudizio
Mamma e papà hanno denunciato il ginecologo che si è occupato di mia mamma la famigerata mattina del 27 gennaio 1998. La denuncia è stata archiviata dalla commissione di vigilanza sanitaria cantonale in data 14 ott.1998, a firma avv. Patrizia Pesenti, Presidente della commissione (ex-giudice minorile, mamma, ed eletta in Consiglio di Stato il 18.04.1999 per il partito socialista).
Qui di seguito la trascrizione integrale del “giudizio” e i miei commenti ( in corsivo! ).
il 26.01.1998, al sesto mese di gravidanza, la signora Elena Bertoglio si recava presso il dottor ……….. che sostituiva il suo ginecologo dr. Fuchs, assente per vacanza. La paziente soffriva di forti dolori di tipo mestruale e di un irrigidimento della pancia. Il dr. ……….., che come in ogni caso di sostituzione non conosceva la storia clinica della paziente, ne’ disponeva della cartella medica, eseguiva un’ecografia constatando la presenza di una gravidanza di di circa 25 settimane di gestazione con feto vitale. La signora Bertoglio lamentava anche delle perdite. L’utero si presentava un po’ basso. Il medico le prescriveva un farmaco anti-contrazioni (tocodrin e MG) facendole presente di osservare riposo assoluto. Le diceva inoltre di rivolgersi alla clinica Sant’Anna se entro sera le sue condizioni non fossero migliorate. A questo proposito il medico afferma che la paziente era molto agitata, ma non ha accettato il ricovero (…) voglio sottolineare che le ho vivamente consigliato il ricovero ma lei ha rifiutato categoricamente (verb. audizione p.2). La paziente tuttavia nega che il medico le abbia consigliato il ricovero e afferma “se me lo avesse proposto sarei andata (verb.audizione p.3).
Commenti:
1)La mamma è andata dal ginecologo con dolori e perdite. Durante la visita del luminare non si parla di uno striscio per controllare eventuali infezioni, responsabili della maggioranza dei parti prematuri (70%).
2) Non si fa cenno al fatto che ero già “girato”, non inusuale ma un segnale.
3) Si parla di un ricovero alla clinica S.Anna. Per fare cosa? La clinica non dispone di un reparto di neonatologia intensiva. Dispone di un buon neonatologo italiano ad orari di ufficio. I casi gravi vengono trattati da ospedali universitari che dispongono delle infrastrutture necessarie per far fronte ad un parto prematuro grave. La sola cosa da fare in questi casi è trasportare la paziente in Svizzera interna in un ospedale universitario.
4) I feti di 25 settimane pesano mediamente 600/700 gr., e dunque potevo essere di 26 settimane o più.
In serata i dolori della paziente diventavano più intensi. La levatrice della clinica sant’Anna interpellata telefonicamente dalla Signora Bertoglio le diceva di continuare a prendere i farmaci prescritti dal dr…………, riservato il ricovero se i dolori fossero aumentati. Nelle prime ore del 27.01.98 la paziente veniva ricoverata d’urgenza alla clinica S. Anna per l’intersificarsi dei dolori. Un’infermiera constatava il travaglio della paziente e le somministrava valium per un effetto calmante. Veniva effettuata una tocolisi massiva in vena. Si procedeva inoltre a un prelievo per coltura vaginale che risultava essere nella norma e ad una copertura antibiotica. Le contrazioni resistevano alla tocolisi.
1) Alla mia ammissione a Berna sono stato trattato con antibiotici per un’amnionitis della mia mamma. Chi mente? C’era o non c’era un’infezione? Comunque, sapendo che le infezioni vaginali sono la PRIMA causa di parti prematuri, in presenza di perdite ci si sincera della situazione, o no?
La paziente afferma di aver visto il medico denunciato dopo un’ora circa dal sua arrivo in clinica, verso le 3.30 circa. Afferma però di essere stata visitata solo dall’ostetrica, ma non dal medico. La paziente si lamenta dell’atteggiamento del medico che le avrebbe detto: cosa ci fa lei qui? (verb. audizione p.4) senza peraltro prestarle molta attenzione.
Altra la versione del medico che si è comunque recato in clinica per la paziente alle 3.30 del mattino. Egli afferma di non aver effettivamente visitato manualmente la paziente, poiché una volta accertata la situazione è meglio non toccare per il rischio di rompere le membrane (…) è meglio astenersi da troppe visite vaginali (…) tengo a precisare che anche in clinica non avevo a disposizione la documentazione concernente la paziente siccome lo studio del collega era chiuso (verb. audizione p.2)
1) Il medico è arrivato verso le 4.00 per un parto che è avvenuto verso le 5.00 e non per la “situazione” di mia mamma che NON era differente di quando l’aveva “visitata” in studio. Che cosa sarebbe venuto a fare? Tanto non aveva la cartella di mamma e non l’ha neanche visitata per paura di rompere le membrane. Forse per il caffè della clinica S. Anna?
Rullo di tamburo, champagne e cotillons! Il”clou” della difesa d’ufficio di un medico da parte di altri medici. La menzogna, sfacciata, buttata con tanta spocchia da divertarne un supremo scherno. Lo sputo in faccia alla verita! Con la complicità di una commissione compiacente. |
Dall’ecografia risultava un feto di 25 settimane circa e di 800/900 gr. Circa. Al mattino si rompevano le acque. Il dr. …… spiegava alla paziente e al padre che se il bambino fosse nato vivo vi sarebbero state molte difficoltà viste le condizioni di prematuro. Le possibilità di soppravvivenza fino a 25 settimane restano molto basse, contrariamente a quanto asserito sulla pubblicazione divulgativa su internet fornita dalla paziente.
1) Asserito dal centro di cura perinatale dell’università del Wisconsin USA!!!!! A 26 SETTIMANE SIAMO AL 80/90%: a 25 settimane tra il 50% e 80%. Io sono nato di 25 settimane e 4 giorni e la mie probabilità di sopavvivenza erano del 70%. Papà ha trovato delle statistiche universitarie e la commissione si lava le mani con un pilatesco e vago “fino a 25 settimane rimangono molto basse” . NON È VERO!!!!! Ad ulteriore conferma aggiungo il testo di un sito italiano sulla prematurità.
Ecco come si fa scempio della verità! Un documento che qualsiasi tribunale accetterebbe perché proveniente da una fonte di grande credibilità viene svilito e considerato carta straccia. Non fa comodo perché è scientifico, statistico e indiscutibile. L’ospedale dell’università del Wisconsin racconta balle, tutti gli ospedali del mondo raccontano balle. I 100 milioni di documenti scientifici alla base di tutta la ricerca biomedica mondiale che si possono trovare su Medline sono bubbole: “pubblicazioni divulgative” dicono…… |
Il nocciolo delle questione sta tutto qui. Solo svilendo il “documento” potevano salvare il medico. Se si accettava la statistica, valida anche in Svizzera, il medico risultava inequivocabilmente colpevole.
Tradizionalmente, il peso alla nascita può essere utilizzato come indice significativo per il rischio di morte neonatale. Difatti la sopravvivenza a 20 settimane di gestazione è vicina allo 0%; la sopravvivenza aumenta per ogni incremento dell’età gestazionale, approssimativamente 15% a 23 settimane, 56% a 24 settimane e 79% a 25 settimane. |
COMPLETED WEEKS OF GESTATION AT BIRTH using last menstrual period | SURVIVAL |
21 weeks and less | 0% |
22 weeks | 0-10%* |
23 weeks | 10-35% |
24 weeks | 40-70% |
25 weeks | 50-80% |
26 weeks | 80-90% |
27 weeks | >90% |
30 weeks | >95% |
34 weeks | >98% |
University of Wisconsin and The Center For Perinatal Care at Meriter Hospital Madison, Wisconsin
E se fossi stato di 26? Che una commissione composta anche da due medici stia lì a sottilizzare sul fatto delle 25 settimane più o meno è a dir poco allucinante. Il conto delle settimane è sempre impreciso e il medico aveva visto un feto di 800/900 gr., e un feto di 800/900 gr. può essere anche di 28 settimane ma al minimo è di 26 settimane. PERIOD!
2)Tra l’altro, non rientro neanche nelle due ultime categorie di prematuri. Gli ELBW – extremely low birthweight (< 1000 gr.) e i micropreemies (< 750 gr.).
3) La sanita’ in Svizzera è così scadente che i dati USA o italiani sono da considerarsi “marziani”?
4) Quando si sospetta un parto prematuro, il ginecologo ha il DOVERE di aiutare il bambino a nascere nel modo migliore possibile. Non si tratta di accanimento ma semplicemente- nel caso il bambino sopravviva- di fare il possibile per diminuire le sue difficoltà e sofferenze future. Per questo, in queste situazioni, si manda la mamma in un centro universitario – ma comunque e al MINIMO si iniettano corticosteroidi per aiutare lo sviluppo dei polmoni. L’iniezione è fatta di “routine” in casi come questi. Inoltre- essendo il prematuro delicatissimo- si somministra alla mamma dosi di vitamina K per evitare emorragie. Questi interventi non rientrano nel novero dell'”accanimento terapeutico”, ma sono mirati a dare al prematuro che sopravvive migliori possibilità di evitare disabilità gravi , cure e sofferenze lunghissime.
Le cure preventive date alla mamma non servono a migliorare la statistica, servono a migliorare la qualità della vita del prematuro che sopravvive.
Le raccomandazioni della fondazione Mayo
- Recognizing early labor
Because it’s important for a baby to stay in the uterus until development is complete, doctors and nurses work with expectant mothers to help them recognize the signs and symptoms of premature labor which include:
- Regular contractions of the uterus
- Menstrual-type cramps
- Low, dull back pain
- Abdominal cramps
- Fluid discharge from the vagina
- Feeling of pressure in the pelvis, as if the baby is pushing down
Dr. Ogburn says it’s important for pregnant women to call their health care provider promptly if they have symptoms of premature labor. “A pregnant woman should learn about what preterm labor is, and she should have the number handy for a phone that will be answered, and the person who answers should take her concerns seriously. Health care providers and pregnant women need to be alert for the possibility of preterm labor as early as 4 months before the due date. If preterm labor is suspected, the woman needs further evaluation.”
What to do if you suspect that preterm labor has begun
If you think you are starting premature labor, drink two or three glasses of water and lie down on your left side. If the symptoms don’t go away within an hour, or if there is fluid leaking from your vagina, call your doctor immediately. The sooner your doctor has a chance to examine you, the better the chances that labor can be halted.
Treatment
Treatment for premature labor varies, depending on how far along the pregnancy is and how far labor has progressed. Bed rest and extra fluid are often successful in stopping premature labor. At other times, a variety of medications may be used. In some instances, surgery to close the cervix (cerclage) may be an option.
Even if labor advances and preterm birth appears inevitable, medications can often be given to the mother to help prepare the baby for birth. For example, corticosteroids such as dexamethasone or betamethasone can enhance the maturity of the fetus’ lungs in as little as 24 to 48 hours. Premature babies who receive corticosteroid treatment in utero are likely to be healthier.
Finally, if preterm labor is suspected, the obstetrical caregivers can determine the best location for the birth should it occur. It may be appropriate for the woman in preterm labor to be transported to a medical center that’s well-equipped to care for a premature baby.
Mayo Foundation for Medical Education and Research.
Alle 10.25 la signora Bertoglio dava alla luce un bimbo che subito veniva trasferito nel reparto di neonatologia. E’ soprattutto su quanto è stato detto al momento della nascita che le versioni della paziente e del medico sono differenti. Non tanto sullo svolgimento dei fatti stessi, ma piuttosto sul comportamento del medico nei confronti della paziente. Questa afferma infatti che il medico ha constatato in modo quasi spregiativo la situazione senza speranza del nascituro. Afferma infatti di aver sentito dire dal medico “ormai l’è nai (…) il medico mi ha chiesto se volevo sapere di che sesso era il bambino, e che potevo fare altri figli”. Indipendentemente da quello che il medico può avere detto in quel momento preciso, impossibile da stabilire da questa commissione, sta di fatto che ogni possibilitaà terapeutica riabilitativa è stata posta in essere dal medico per salvare il bambino. Il medico ammette per altro di aver in un certo senso preparato la paziente al peggio, poiché le possibilità di sopravvivenza del bambino a 25 settimane erano scarse.
1)Il medico continua a dire che le possibilitaà di sopravvivenza erano scarse. La commissione gli crede! Ripeterò fino alla nausea che il “medico” ha visto un feto di 8-900 gr., di circa 25 settimane. Con quel peso (in realta’ ero di 1 kg.) e con quell’età gestazionale, le mie possibilità erano altissime.
Egli afferma aver spiegato alla paziente che “vista la gravissima immaturita’ le possibilità di sopravvivenza erano minime e pertanto noi non avremmo fatto nulla per tenerlo in vita, nessun accanimento terapeutico” (p.3 verbale audizione).
1) Siamo alla frutta! In 8 righe la commissione si contraddice.
Sopra-(commissione!)- STA DI FATTO CHE OGNI POSSIBILITÀ TERAPEUTICA RIABILITATIVA È STATA POSTA IN ESSERE DAL MEDICO PER SALVARE IL BAMBINO.
Sotto-(medico!)- VISTA LA GRAVISSIMA IMMATURITÀ LE POSSIBILITÀ DI SOPRAVVIVENZA ERANO MINIME E PERTANTO NOI NON AVREMMO FATTO NULLA PER TENERLO IN VITA, NESSUN ACCANIMENTO TERAPEUTICO.
2) A parte l’ecografia praticata in studio il giorno prima che “possibilità terapeutica riabilitativa” è stata posta in essere dal medico?
Il medico nega però di aver pronunciato la frase ” non vuole morire, quello lì e’ una roccia” (verbale p.3) in senso offensivo. Egli ammette di aver detto “è una roccia”per rincuorare i genitori (verbale p. 3). Il medico afferma che dal momento in cui si sono intraviste possibilità di sopravvivenza l’attitudine terapeutica è stata immediatamente modificata e sono state poste in essere tutte le possibiltà di rianimazione possibili in reparto. Alle 15.00 del pomeriggio il piccolo Francesco veniva trasportato d’urgenza all’Inselspital di Berna.
1)
Il dottor Gainotti- il neonatologo che mi intubò e mi iniettò il surfatante- era lì per caso! È arrivato come ogni mattina alle 9:00 Non è stato chiamato! Se nascevo alle 8:30 nessuno sarebbe stato in grado di intubarmi e di salvarmi.
Sarei morto soffocato e piangente nelle mani dell’ostetrica!!!!!!!! |
2) Un’altra palese contraddizione del medico non rilevata dalla commissione: perché mai il ginecologo avrebbe dovuto predisporre un intervento d’urgenza se pensava che le mie possibilità di sopravvivenza erano minime? Se ha predisposto il “salvataggio” perché non è intervenuto anche prima del “parto”? Questo dimostra inequivocabilmente che il dottor Gainotti era lì per caso e che se fosse stato per il ginecologo sarei morto soffocato!
Dalla verbalizzazione della denunciante e del medico, avvenuta in contradditorio, questa commissione ha ricavato il convincimento che nel caso in esame non vi sia stata una negligenza da parte del medico, ma piuttosto una comunicazione parecchio disturbata tra medico e paziente. La situazione drammatica in cui si trovava la paziente non è stata capita appieno dal medico, che ricordiamo non era il suo medico curante ma sostituiva un collega. Dal canto suo la paziente ha malinteso le esternazioni del medico che non volevano ovviamente essere spregiative nei confronti del neonato.
1) Il medico sembra non aver capito la situazione drammatica della paziente? Ci si chiede di quale situazione parli? Quella psicologica della mamma o quella medica mia? Nel primo caso: chi se ne frega! Nel secondo: il medico ha sbagliato diagnosi e cure!
2) Cosa c’entrano le “esternazioni del medico” su di me. Mamma non ha promosso questa causa per quello, ma per le cure che il medico non ha dato E CHE DOVEVA DARE!
La commissione sottolinea l’importanza di una migliore e più chiara comunicazione tra medico e paziente. Al medico incombe certamente l’onere maggiore di trovare il modo giusto per comunicare nell’ambito di eventi drammatici con la paziente, dalla quale, proprio perché vive situazioni drammatiche, non può pretendersi troppo.
Nel caso in esame, non ravvisando errori dell’arte o negligenze la commissione propone l’archiviatione della denuncia.
Partendo dal presupposto che le mie probabilità di sopravvivenza erano minime, distorcendo la verità Scientifica (una statistica medica fatta in un ospedale universitario yankee, parbleu!) il medico è stato “grande”. Non c’è dubbio!
Francesco Ugo Locatelli